domenica 23 settembre 2007

AMICI DEI MUSEI E DEI MONUMENTI DI PISTOIA
Estratto dalla rivista "Amici dei Musei" della FIDAM, a cura di Gianluca Chelucci

Pistoia occupa un posto di rilievo nel panorama delle città d’arte italiane, costituendo una forte attrattiva per studiosi e appassionati. La fortuna moderna dei monumenti medievali e rinascimentali di Pistoia, contraddistinti da un ricco corredo scultoreo (fregi, architravi e pulpiti scolpiti), compone un capitolo originale della storia del gusto e del viaggio in Toscana. Già a partire dal 1906, per iniziativa di alcuni esponenti della locale società di studi storici, fu attivo per qualche tempo in città un gruppo di “Amici dei Monumenti”, nato con l’intento di “ricercare e visitare i monumenti d’arte e più specialmente di Pistoia e del suo circondario, per diffonderne la conoscenza, vigilarne la conservazione e favorirne e sollecitarne il ripristino”. Erano quelli gli anni del dibattito sul potenziamento della prima raccolta museale cittadina, che aveva il carattere di un lapidario ed era provvisoriamente ospitata nei locali monumentali dell’ex-convento di S. Francesco. Solo nel 1922 il Museo Civico di Pistoia trovava sede nel Palazzo Comunale con un’ampia dotazione di opere d’arte. Dopo varie ristrutturazioni e incrementi il Museo Civico ha ricevuto il definitivo ordinamento all’inizio degli anni Ottanta, a seguito della sistemazione delle raccolte ottocentesche (in particolare della collezione Puccini) e di una approfondita indagine sulla cultura artistica pistoiese dell’Otto-Novecento. Questa ricognizione storico-critica, accompagnata da una privilegiata attenzione per l’attività didattica, ha costituito un importante stimolo per l’approfondimento degli studi, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio artistico locale, estremamente vario e significativo nelle diverse epoche storiche, e alla sensibilizzazione del pubblico sulla base di nuove sollecitazioni culturali.

Grazie alla collaborazione fra vari enti si è così giunti alla sistemazione del Museo Capitolare nel restaurato Palazzo dei Vescovi (al cui interno si trovano pure un percorso archeologico attrezzato e la collezione d’arte della Cassa di Risparmio) e all’istituzione dei centri di documentazione sull’opera dei pistoiesi Marino Marini e Giovanni Michelucci. Al 1987 risale la prima convenzione tra il Comune e la Diocesi di Pistoia per la gestione del Museo Clemente Rospigliosi e del nuovo Museo Diocesano (allestiti in palazzo Rospigliosi). Con l’acquisto della casa dell’artista Fernando Melani e la creazione del centro espositivo per l’arte contemponea di Palazzo Fabroni, nel corso degli anni Novanta è stato organizzato il Sistema Museale Pistoiese, costituito da sette musei nell’area del centro storico: Museo Civico e Centro Michelucci, Museo Rospigliosi e Museo Diocesano, Antico Palazzo dei Vescovi, Museo e Fondazione Marino Marini, Casa-studio Fernando Melani, Palazzo Fabroni-Arti Visive Contemporanee. Nel territorio circostante si è di pari passo andata ordinando un’articolata rete di strutture museali, sostanzialmente riconducibili al sistema dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, ai distaccamenti del Museo Diocesano, a Casa Giusti e al Museo della città e del territorio di Monsummano, alla Gipsoteca Libero Andreotti di Pescia, cui deve aggiungersi la recente istituzione dello S.M.A.C. (Sistema Metropolitano d’Arte Contemporanea di Firenze, Prato e Pistoia), di cui fanno parte Palazzo Fabroni e la Fattoria di Celle-Collezione Gori di Santomato.

In questo contesto si colloca la nascita dell’associazione degli Amici dei Musei e dei Monumenti di Pistoia, avvenuta nel gennaio del 1997. L’associazione, no-profit, si fonda sul volontariato ed è rivolta alla valorizzazione, alla conservazione e alla tutela del patrimonio artistico e culturale della provincia di Pistoia nelle sue varie componenti e testimonianze, da quelle più antiche sino alle contemporanee. In particolare, gli Amici dei Musei e dei Monumenti intendono affiancare e sostenere le raccolte museali, le collezioni d’arte pubbliche e private e le istituzioni culturali pistoiesi, concorrendo a potenziarne, direttamente o indirettamente, le attività e le iniziative. Grazie agli scambi e alla collaborazione con associazioni amiche (e in particolare con quelle affiliate alla F.I.D.A.M.) l’attività sociale include appuntamenti periodici con riunioni di studio, incontri e visite guidate a mostre, musei e monumenti.

La presentazione ufficiale si è svolta il 26 settembre 1997 nella Sala sinodale dell’Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia alla presenza di Alberto Anzi, presidente nazionale della F.I.D.A.M. In tale occasione Maura Del Serra ha offerto una lettura della Visitazione di S. Giovanni Forcivitas, capolavoro insigne di Luca della Robbia, mettendone in luce la “qualità umanistica e simbolica, oltre che plastica e figurativa, altissima nella sua complessa purezza” (il testo dell’intervento L’opera al bianco: la Visitazione di Luca della Robbia si trova ora pubblicato in “Il tremisse pistoiese”, 1998, 65-66, pp. 12-15). Dal 2002 gli Amici dei Musei e dei Monumenti hanno la loro sede nel cinquecentesco Palazzo Rospigliosi di Ripa del Sale (di cui curano l’apertura ogni seconda domenica del mese), nei locali messi a disposizione dalla Diocesi di Pistoia ospitanti la Sezione Didattica del Museo Civico, con ufficio e sala conferenze.

Nel suoi primi cinque anni, l’associazione ha organizzato numerose iniziative: circa un centinaio tra visite, lezioni, incontri e aperture straordinarie (come quelle della chiesa di S. Maria a Ripalta, nell’ambito del progetto regionale “I Luoghi della Fede”). Particolare attenzione è stata riservata alla realtà locale, con visite speciali alle nuove realizzazioni del Museo della gente dell’Appennino Pistoiese di Rivoreta, dei musei d’arte sacra di Popiglio e della Ferruccia, del Museo della città e del territorio di Monsummano, delle case-museo di Giuseppe Giusti e di Fernando Melani, senza tralasciare presentazioni di restauri o visite a collezioni e ambienti meno accessibili come la Raccolta dei ferri chirurgici e l’antica Sala anatomica dell’ospedale del Ceppo, la cappella di palazzo Pallavicini Rospigliosi (con gli affreschi di Giovanni da San Giovanni), la Compagnia della Vergine Assunta di Serravalle, l’Oratorio di S. Antonio Abate di Pescia.

Altre visite a mostre e musei hanno seguito filoni privilegiati, legati a tematiche specifiche: sul versante delle arti applicate (Museo della vetrata artistica di Roma, Museo delle porcellane di Doccia, Museo del Tessuto di Prato, degli Strumenti musicali della Collezione Medicea, Museo Stibbert e Fondazione Lisio di Firenze, Museo di Cluny) e sul versante della ricerca etnografica (con le visite al Museo Guatelli di Ozzano Taro, dell’Agricoltura di S. Martino in Rio e della Bilancia di Campo Galliano di Modena o alla mostra di fotografie di viaggio di Fosco Maraini, ospitata dal Museo Marino Marini di Firenze). Speciale riguardo è stato riservato ai musei d’arte sacra della Toscana e in particolare a quelli dell’Opera del Duomo di Firenze, di Prato e di Pisa. Varie sono state le occasioni per avvicinare capolavori d’arte antica, particolarmente stimolanti quelle legate alla presentazione del Museo Nazionale di San Matteo a Pisa (anche in occasione della mostra “Sacre Passioni”) e del Museo di San Marco a Firenze (per il restauro della Biblioteca di Michelozzo) o alla mostra pistoiese su papa Giulio Rospigliosi (Clemente IX), con un’interessante appendice al Museo del Louvre.

La cultura della Pistoia otto-novecentesca, meta di artisti e viaggiatori, è stata illustrata nel corso della visita alle rassegne dedicate all’editoria turistica e alla figura del pittore danese Kristian Zahrtmann. La ricerca estetica contemporanea è stata invece al centro degli incontri riguardanti artisti come Marino Marini e Pietro Bugiani, Benvenuto Benvenuti, Italo Zetti, Sirio Tofanari e Galileo Chini, i critici Renato Fondi e Carlo Ludovico Ragghianti, le realizzazioni di Beverly Pepper, Claudio Parmiggiani, Jaume Plensa, Dani Karavan, Magdalena Abakanowicz, Diego Esposito, Bill Viola, presentate a Firenze, alla Fattoria di Celle e a Carmignano.

Per quanto attiene alla salvaguardia del patrimonio artistico di Pistoia, sin dal 1997 l’associazione si è impegnata a favore del recupero dell’arazzo millefiori della Cattedrale, richiamando l’attenzione sulla necessità di un intervento conservativo e di uno studio critico su questo raro esemplare fiammingo, inquadrabile nell’ambito del gusto tardo gotico e databile agli inizi del XVI secolo, trovando nella Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia un partner sensibile. Il restauro, eseguito nel 2000 sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Firenze, Prato e Pistoia e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha restituito al suo splendore un capolavoro dimenticato. Nel corso del 2001 l’associazione ha curato l’organizzazione di un ciclo di conferenze sull’arazzo (con la partecipazione di vari specialisti: Lucia Gai, Nello Forti Grazzini, Paolo Peri, Mariagrazia Ciardi Duprè, Marzia Cataldi Gallo, Clarice Innocenti, Carla Molin Pradel). Agli incontri si è aggiunta la presentazione di composizioni floreali esclusive, ispirate alle figurazioni dell’arazzo, curate da alcuni soci in collaborazione con la Società dell’Iris di Firenze. È stato questo il brillante preludio della mostra allestita nel Battistero di Pistoia nell’estate del 2001, che ha riscosso grande successo, registrando una straordinaria partecipazione di pubblico (sull’iniziativa si veda l’inserto speciale apparso su “Il tremisse pistoiese”, 2001, 74-75, pp. 23-32, con interventi di Maria Matilde Simari, Carla Molin Pradel e Paolo Peri). Attualmente l’associazione è impegnata sul fronte della salvaguardia dei tabernacoli pistoiesi secondo un progetto territoriale messo a punto dal Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli di Firenze ed esteso a vari Enti e associazioni di Amici dei Musei della Toscana.

Nessun commento: